Pubblicato il 30 - 06 - 2020
Risolto il Mistero di Andonno
Giorgio Tomatis chiude Mistero ad Andonno dopo 20 anni
Erano anni che Mistero non vedeva una ripetizione. Pochi giorni fa è arrivata quella di Giorgio, che a causa della rottura di alcune prese propone il grado di 9a. Il tiro chiodato e liberato da Seve Scassa nel 1997 era gradato 8c e non vedeva una ripetizione da quasi 20 anni.
Giorgio ci ha incuriosito su questo Mistero, poco prima della stampa del numero 19 di Spit (in cui trovate una sua intervista insieme a Laura Rogora sugli aspetti mentali del climbing).
Prima di intervistarlo ci aveva raccontato così Mistero:
«La via originariamente era gradata 8c ma dopo la rottura di alcune prese nessuno era più riuscito a salirla negli ultimi 20 anni, provandolo ho rotto un’altra presa rendendo la via ancora più difficile e l’ho rigradata 9a aspettando altre ripetizioni, è una via molto intensa di 40 movimenti con un riposo scomodo, mi sono divertito molto a provarlo, è una scalata molto divertente, mi ci è voluto un mese per chiuderlo».
L’intervista a Giorgio Tomatis
Raccontaci un po’ di questa linea. Era un progetto che avevi da tempo oppure è stato amore a prima vista?
«Era una via che avevo già in progetto di provare da tempo e il fatto che nessuno l’avesse più salita e non si sapeva più se si potesse salire dato che si dice che si era rotta una presa mi ha stimolato molto a provarla».
Parlando un po’ di te: quali sono i tuoi progetti futuri dentro e fuori dall’arrampicata?
«Ora con la storia del covid i miei progetti sono un po’ cambiati, le gare mi mancano molto anche perché confrontarmi con gli altri è molto stimolante e quindi mi dedicherò un po’ di più alla roccia. Per ora non ho un progetto e in base al clima deciderò cosa provare, una bella notizia è che i Campionati Italiani di tutte e tre le discipline si faranno, ma mi sa che quella di speed la salto “sono troppo veloce”».
Veniamo ora alle domande scomode: ti si sono rotte alcune prese mentre salivi Mistero, quanto hanno influito sulla tua performance? Hai già ricevuto commenti sul nuovo grado proposto?
«Si la presa che ho rotto lavorando il tiro ha influito sulla methode che avevo provato fino a quel tempo, la nuova mehtode aggiunge movimenti alla via e la rende più difficile, com’era prima non lo so però sul passo più duro dove ipoteticamente si potrebbe essere rotta un’altra presa ho anche trovato un maillon di qualcuno che è tornato indietro, e so anche chi è, un francese forte. Di commenti ce ne sono stati, specialmente uno contraddittorio».
Parlando ancora del grado proposto: pensi che nuovi climber possano essere invogliati a provare questo tiro che non vedeva da tanto ripetizioni ora che è un 9a da confermare?
«Spero proprio di sì, sarei molto contento di vedere altri climbers cimentarsi in questa via anche perché è molto bella. L’ho proposta 9a perché paragonando la via al 9a che ho fatto e a quelli che ho provato mi sembrava il grado più opportuno».